Arte contemporanea in Costa d’Avorio. Storia della Galleria Farah Fakhri
Ho sviluppato una passione per l’arte contemporanea per la prima volta mentre lavoravo per Chanel, dove ho avuto l’occasione di occuparmi di eventi organizzati presso istituzioni di spicco come l’Institut du Monde Arabe, a Parigi, il Museo di Storia Dongdaemun a Seoul o Ca’ Pesaro a Venezia. Ero circondata dall’arte visiva e ho capito che si trattava di qualcosa che alla fine avrei ulteriormente approfondito.
Al mio ritorno ad Abidjan, ho iniziato a costruire una collezione di famiglia nata sia dalla passione personale, sia dalla forte influenza locale. Allo stesso tempo, ho iniziato a sostenere artisti in tutta l’Africa e ho trasformato quello che una volta era uno spazio personale di socializzazione in una piattaforma di incontri e connessioni. Da molto tempo colleziono arte africana, e la decisione di aprire uno spazio dedicato agli artisti del continente e della diaspora è stata naturale.
La galleria è una piattaforma per lo scambio culturale attraverso programmi di residenza e un luogo d’incontro per artisti, collezionisti e appassionati. Per il programma di residenza e il programma espositivo invito artisti africani del continente e della diaspora per poi interagire con la dinamica, seppur modesta, comunità artistica della Costa d’Avorio. Portando gli artisti africani in dialogo con il pubblico e i creativi internazionali, la mia ambizione è quella di espandere idealmente la galleria oltre le sue mura per progetti fuori sede in cui artisti affermati vengono presentati insieme ad artisti emergenti. Quando ho avviato il programma di residenze nel gennaio del 2023 volevo gettare le basi di un’infrastruttura che incoraggiasse il dialogo continuo tra artisti del continente e della diaspora. È stata poi una mia ambizione a lungo termine aprire uno spazio per esporre l’arte contemporanea africana, e la mia speranza è che cresca fino a diventare un centro culturale per la discussione creativa e il supporto artistico in Africa e all’estero.
In un momento in cui è più necessario che mai, alcuni artisti con cui lavoriamo si impegnano attivamente nelle sfide contemporanee, siano esse ambientali, sociali o politiche. Le loro opere servono per aumentare la consapevolezza e innescare dibattito all’interno della società.
La buona risposta dei collezionisti e degli appassionati è indicativa di un crescente apprezzamento per le diverse narrazioni. I visitatori, provenienti da ambienti diversi, sono rimasti affascinati dalla varietà di opere esposte. La mostra inaugurale racconta il mio impegno nel presentare opere che approfondiscono l’identità individuale e collettiva degli africani, nonché visioni sociali più ampie, e ha suscitato profonde riflessioni.
Questa reazione straordinaria della comunità è un buon indicatore della missione della galleria nel promuovere un dialogo significativo al suo interno. Offrendo uno spazio in cui l’arte funge da canale per discussioni su cultura, politica e società, la galleria non solo mette in contatto il pubblico con le espressioni artistiche contemporanee, ma contribuisce anche a una più ampia comprensione delle connessioni fra l’arte e i contesti dai quali nasce.
Crediamo fermamente nell’importanza di offrire agli studenti, e a chiunque lo voglia, un accesso che di solito non hanno alla scena artistica internazionale, pur rimanendo profondamente radicati nella nostra città. Siamo orgogliosi di collaborare con istituzioni importanti come INSAAC e Beaux Arts d’Abidjan. Queste collaborazioni ci consentono di costruire un ponte tra i talenti locali emergenti e la scena artistica globale, offrendo opportunità uniche di apprendimento e ispirazione.
Inoltre, organizziamo di dibattiti e simposi sulla scena artistica africana contemporanea; occasioni in cui le giovani menti possono impegnarsi in discussioni significative, ampliando i propri orizzonti e favorendo una comprensione più profonda del proprio patrimonio artistico.
https://www.artribune.com/dal-mondo/2024/01/galleria-farah-fakhri-intervista/